Durante la Procreazione Medicalmente Assistita si è visto che il campione seminale ha una motilità ridotta rispetto a quello raccolto durante un periodo precedente
Dopo aver osservato empiricamente che il campione seminale in occasione della
PMA risultava peggiore rispetto a quanto il personale di laboratori andrologici si aspettasse in confronto agli spermiogrammi precedenti alcuni studiosi (Delfino et al., 2012) hanno ritenuto opportuno svolgere una ricerca più accurata presso il centro di Fisiopatologia pre-concezionale e prenatale, EO Ospedali Galliera di Genova. Di fatto veniva richiesto a tutti gli uomini di effettuare uno spermiogramma nei tre mesi precedenti la PMA per poi confrontarlo con il campione seminale emesso il giorno della tecnica da eseguire (indifferentemente IUI, FIVET o ICSI). L’indagine ha dimostrato, su un campione di 291 pazienti, che il giorno della Procreazione Medicalmente Assistita, a parità di condizioni, il campione seminale presenta un peggioramento significativo della motilità progressiva rispetto a quello raccolto nell’epoca precedente. Si tratta di un dato importante ai fini di una maggiore possibilità di fecondazione e visto che può essere interpretato come un effetto dello stress acuto o cronico sarebbe auspicabile sostenere la coppia e in questo caso il partner maschile attraverso un adeguato supporto psicologico al fine di ridurre tutte quelle variabili emotive che possono essere d’ostacolo al concepimento.
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